Più che prendere “due piccioni con una fava”, l’iniziativa nata dalla creatività meridiana e imprenditoriale di un pugliese in Olanda, Pierluigi Parente, mira a conquistare l’Europa con un oliva (o meglio con un ulivo) di Trinitapoli (BAT). E la cosa in tempi di Xylella fastidiosa e imperversare di oli di dubbia provenienza, ha tutto un sapore di “sana” trovata, per la promozione e la salvaguardia delle identità territoriali.
In tempi di turismo percepito come opportunità da cogliere anche e soprattutto per i territori rurali, è forte il desiderio di emergere dall’anonimato e di valorizzare, insieme ai prodotti locali, la propria cultura autoctona e le relative antiche tradizioni. Il turismo rurale, infatti, rappresenta oggi un segmento in crescita, che mostra interessanti potenzialità di sviluppo date soprattutto dalla sua capacità di rispondere in maniera multifunzionale ad alcune delle tendenze emergenti all’interno della domanda di turismi.
Turismo esperienziale e volontà di permettere al visitatore un contatto personalizzato e un inserimento nell’ambiente rurale fisico ed umano, nonché una partecipazione alle attività, agli usi e ai modi di vita delle comunità locali, sono da tempo al centro di questa particolare declinazione di offerta turistica.
La dimensione culturale e pedagogica di queste forme di attività ricreative e turistiche è notevolmente apprezzata; gli amanti del turismo, soprattutto stranieri, attribuiscono una grande importanza a tali valori e alla stessa identità culturale dei luoghi.
Il territorio di Trinitapoli, a tal proposito, ha tanto da offrire in ambito di tradizione e produzione di prodotti eno-gastronomici. Anche in funzione della posizione geografica: al centro o in prossimità di rosario di destinazioni come Castel del Monte, Andria, Barletta, Margherita di Savoia, Canne della Battaglia, Siponto e Manfredonia. Purtroppo resta ancora poco conosciuto, nonostante il momento e il contesto di una Puglia col vento in poppa.
Sono diverse le attività che si sono sviluppate negli ultimi anni alla ricerca di promuovere il marchio “Trinitapoli“, considerando tale, non solo i prodotti, ma anche l’insieme di tradizioni e cultura legati al territorio. In questa direzione, l’Associazione “Terrae Aufidae” sta svolgendo un’intensa azione di sensibilizzazione, sviluppando collaborazioni e intese in ambito locale e Internazionale.
E’ in questa scia che prende corpo la collaborazione con l’attività commerciale Pierluigi.nl attiva nei Paesi Bassi. A partire dall’Agosto del 2014, Pierluigi Parente, giovane imprenditore di origini Trinitapolesi, ha avviato all’estero un progetto con lo scopo principale di promuovere i prodotti ‘made in Trinitapoli’. Questa iniziativa è stata supportata da diversi produttori locali con la speranza di far emergere, all’interno dell’esistente offerta di prodotti artigianali, le tipicità del proprio territorio.
L’approccio utilizzato da Pierluigi Parente nella sua attività, mira principalmente a promuovere non solo il prodotto, ma anche il contesto contadino e tradizionale in cui il prodotto si colloca. Con questa formula è riuscito a far nascere l’interesse nei propri interlocutori olandesi (e non) per il territorio di Trinitapoli e per le sue specificità.
A partire dal progetto “Adotta un ulivo di Trinitapoli“ di Pierluigi.nl nel quale, più di 150 famiglie olandesi (ma anche da altri Paesi Europei) hanno simbolicamente adottato ulivi dell’agro di Trinitapoli, al fine di consumare Olio Extra Vergine di Oliva di produzione trinitapolese.
Alcune di queste famiglie, in maniera spontanea, sono passate da Trinitapoli durante la loro permanenza vacanziera in Puglia, appositamente per visitare il loro ‘albero adottato’. Lo stesso Pierluigi Parente, in varie occasioni, ha fatto visitare a famiglie olandesi il territorio di Trinitapoli e le proprie aziende agricole in varie occasioni, seppur in maniera informale e spontanea.
Data la continua richiesta e il coinvolgimento attivo di produttori e associazione locali, si sono creati ipresupposti per lo svolgimento di tour organizzati che, con le modalità del turismo rurale, si spera portino, in maniera attiva, e il più possibile continuativa, turisti a Trinitapoli. La normale conseguenza è la promozione delle proprie tradizioni e dei propri prodotti nonché’ uno scambio culturale che, se ben gestito, potrebbe portare a future collaborazioni.
A partire da questa iniziativa di Pierluigi Parente, “Terrae Aufidae” con la collaborazione di aziende locali e cittadini interessati, ha lavorato all’organizzazione concreta ed effettiva di questi tour.
Il primo di essi si è appena concluso, dopo 3 giorni intensi di incontri e raccolta di olive, con i partecipanti (14 per questo primo tour) provenienti dall’Olanda, conquistati dai prodotti ‘made in Trinitapoli’.
Tutte le attività si sono svolte con la collaborazione di privati, aziende ed associazioni locali. Tutti i pranzi e workshop sono stati organizzati e preparati dai responsabili dell’evento.
Considerato l’ampio coinvolgimento di diverse aziende e associazioni locali, ritenendo tale attività culturalmente ed economicamente rilevante, per lo sviluppo effettivo e potenziale di Trinitapoli, è auspicio degli organizzatori la collaborazione di supporto da parte dell’Amministrazione Comunale, che per l’occasione si è concretizzata nella disponibilità del “Centro della Civiltà Contadina di via Barletta”
E per questa collaborazione si ringrazia L’amministrazione comunale ed in modo particolare l’assessorato all’agricoltura nella persona del Vice Sindaco Andrea Minervino che non ha risparmiato impegno e risorse per rendere confortevole la struttura comunale nella quale si sono svolte tutte le attività .
“Un intervento da parte del Comune di Trinitapoli – fanno sapere – sarebbe un segnale importantissimo per supportare quella che “Terrae Aufidae” ritiene una vera e propria rivoluzione culturale, e non solo a supporto del progetto in questione, ma soprattutto per la valorizzazione della destinazione Trinitapoli.
Terrae Aufidae si auspica che questo esempio concreto di forma di turismo riesca a catturare l’attenzione di quei giovani che volessero pensare seriamente al loro futuro lavorativo nel proprio territorio. Il turismo non è assolutamente solo balneare e questa iniziativa ne è l’esempio, basta crederci.